“La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare”
Arthur Schopenhauer

QUALCOSA DI ME

Presentarsi è sempre difficile. Descriversi fisicamente è più banale. Basta mettersi a nudo davanti ad uno specchio e l’immagine riflessa rimanda ad un contenuto estetico. Checché se ne vogliano più o meno apprezzare o denigrare caratteristiche che possono o non piacere, l’essere alti o ad esempio in carne sono dati oggettivi che difficilmente traggono in confusione.
La fotografia di se stessi cambia, quando al di là dei titoli di studio e degli impegni si va a descriversi come persone. Le consapevolezze relative al proprio carattere ed alle proprie peculiarità e difetti possono evidentemente contrastare con quello che gli altri vedono in noi, o meglio, con quello che noi consentiamo di vedere agli altri.
Dipende sempre dal tipo di relazione, dalle circostanze e dall’intreccio tra esseri umani se un aspetto prevale sull’altro. Mi limiterò quindi a non auto incensarmi né denigrarmi, ma a parlare di quanto è, rispetto al conseguito pratico, lasciando a chi mi conosce più o meno bene, a chi ha vissuto con me spaccati di vita lavorativa o sociale, quello che ho rimandato loro, nel bene e nel male.

A voi lettori che vi approcciate ai miei scritti confido che in ogni racconto, pensiero, riflessione e poesia c’è una grande fetta di interiorità, che solo il mezzo della scrittura riesce a liberare. Quando si è soli con un foglio di carta ed una penna, quando si è a contatto con il proprio io più profondo, con le sensazioni del proprio vissuto, le fantasie, le proiezioni, le nostalgie e le speranze, si è in grado di regalare l’animo allo stato puro, senza interferenze né mediazioni.

Sono nata a luglio del 1977 e sono del segno del cancro. Ho frequentato il liceo linguistico e mi sono laureata in Lingue e Letterature straniere, specialista in francese e spagnolo.
Sono sempre stata attratta dalla letteratura francese, soprattutto quella dell’800. Rivedevo me stessa in tanti studi e mi emozionavo attraverso la lettura di opere di autori che mi lasciavano colpita per il loro romanticismo e la loro drammaticità pregnanti. Devo ammettere che anche il periodo degli esistenzialisti mi incuriosiva moltissimo e da lì è scaturito il mio interesse verso la psicologia e la psicoanalisi. Di base c’era che ero proiettata verso il viaggio, sia interiore che esteriore e la conoscenza di cose nuove, perché necessito di continui stimoli cognitivi e conoscitivi.

Rifuggo dal piattume dei giorni che si ripetono uguali e dalle persone che non mi insegnano nulla. Sono interessata sempre a chi è sorridente, positivo, possibilista, fiducioso e ne sa più di me, a chi mi può insegnare. Da queste persone “rubo” competenza e conoscenza. Solo in questo modo riesco a sentirmi appagata.
Il desiderio di altro da me è sfociato poi nel giornalismo e nella scrittura. Ho dedicato due anni della mia vita alla gavetta giornalistica ai fini dell’iscrizione all’albo e dal 2005 sono una giornalista pubblicista.

Ho conosciuto tantissime persone negli anni di “praticantato” e soprattutto ho appreso moltissime nozioni e prassi nuove.

Ho pubblicato un libro di poesie dal titolo “Vorrei essere luce”, edito dalla casa editrice Terre Sommerse e scritto numerosi racconti con i quali ho partecipato a vari concorsi letterari. Alcuni di questi hanno ricevuto riconoscimenti e pubblicazioni in antologie.
Alle spalle ho la partecipazione a diversi corsi di approfondimento, che vanno dall’ambito turistico a quello linguistico, oltreché studi di settore per l’attività che oggi svolgo.
Esperienze lavorative disparate ne ho avute dall’età di 16 anni, quando anche solo per comprare un pacchetto di sigarette, un succo di frutta o per pagarmi le vacanze o altri sfizi mi sono vestita di ruoli diversi.

Il periodo più bello della mia vita è stato senza dubbio quello che mi ha visto impegnata come addetta stampa per personalità politiche delle amministrazioni locali, assieme alle quali mi sono davvero fatta le ossa. Sono stati anni di duro lavoro, ma di tantissime soddisfazioni. Ho scritto per alcuni amici delle prefazioni sui testi che poi sono stati pubblicati e questo aspetto mi ha inorgoglito per la fiducia accordatami.
Tra tutte le esperienze giornalistiche vissute, tra le quali la carta stampata, l’agenzia di stampa, la radio e la televisione, di sicuro ho amato ed amo quella di addetta stampa. Mi piace stare dietro le quinte e valorizzare qualcuno o qualcosa. Faccio sempre l’esempio del burattinaio. Quello che vediamo è il burattino, ma la storia, la voce, le movenze, l’ironia e il patos fanno parte di un mondo sotterraneo che non si vede, eppure c’è.
Attualmente ho la fortuna di lavorare come addetta stampa per la pubblica amministrazione. Se si può vivere di ciò che si ama, impiegare il proprio tempo con passione e motivazione, anche un impiego diventa leggero, soddisfacente e il rendimento positivo.

Amo molto il teatro. Mi piace pensare che l’artista ogni giorno reciti una parte e seppure il copione è il medesimo, l’interpretazione possa variare a seconda del suo umore e della sua carica emotiva. A differenza del cinema ci si trova dinanzi a qualcosa di mutevole ed autentico.

Mi piace molto viaggiare. Sono stata sempre incuriosita da nuove realtà, abitudini e culture. Resto di base una persona molto occidentale e questo potrebbe limitare un’apertura che penso di possedere. Il mio sogno nel cassetto è quello di godermi in diretta la visione dell’aurora boreale. Vivo con l’obiettivo e la speranza di riuscire a realizzare questo desiderio. Ho una passione sfrenata per gli aforismi. Sento la necessità ogni giorno di conoscerne e assimilarne di nuovi. Rappresentano l’estrema sintesi di contenuti elevati e profondi. Sono “raccolti” e dentro di essi la mia anima trova rifugio. Penso di avervi tediato a sufficienza.

Vi abbandono alla lettura, sperando possa lasciarvi qualcosa, anche solo uno spunto di riflessione, positivo o negativo che sia.