Chi omologa non e’ in grado di distinguere

Non mi sono mai piaciute le persone che asseriscono che siamo tutti uguali. Mi riferisco ai genitori che dicono che i figli sono uguali o ai nonni che asseriscono che tutti i nipoti sono uguali e via discorrendo. Per me questa affermazione denota ipocrisia allo stato puro, oltreché volontà di omologazione di un essere umano. Ognuno è diverso, ognuno ha delle peculiarità e non è possibile che tutti si incastrino alla stessa maniera con tutti. Sono bugie, sono affermazioni prive di senso. I nonni , quelli onesti, quelli sinceri, riconoscono un legame “diverso” con i figli della figlia, ad esempio, piuttosto che con i figli del figlio maschio. I nipoti, quelli istradati alla libertà di sentimento, non quelli dirotatti alla mono frequentazione e quelli cresciuti a pane e veleno nei riguardi di due nonni, ( perlopiù paterni) scelgono il nonno preferito, la nonna preferita. Mi si dirà che sono pochi questi bambini/ragazzi non contaminati, perché la stragrande maggioranza delle donne esclude o monopolizza le relazioni dei figli e le conduce dalla parte della sua famiglia. Ho sempre apprezzato le persone che lasciano la libertà di amare e di scegliere ai figli. Ho cercato di farlo pure io. Se avessi dovuto esprimere contenuti, raccontare episodi o semplicemente emozioni negative ai figli miei, anche loro sarebbero stati trascinati, influenzati dalla figura materna nelle loro valutazioni. Sono stata sempre dell’avviso che ognuno debba farsi una propria idea degli altri e che ogni rapporto sia diverso, perché quello che fa la differenza è il tipo di relazione tra persone, le famose predisposizioni. E’ pacifico che un genitore voglia bene a tutti i figli, ma oltremodo più che naturale che conservi nel suo più profondo un’ affinità diversa con ciascuno, aspetto che sottolinea come non ci possa essere standardizzazione nei rapporti umani. Riffuggo sempre un po’ da quelle persone che dichiarano: siete tutti belli, siete tutti intelligenti, siete tutti sensibili e tante altre stronzate! Non si può essere fatti con lo stampino. Esistono dei dati di realtà che sono oggettivi e non soggettivi. Chi omologa mi spaventa, perché mostra di non sapere o non volere distinguere e distinguere non equivale a discriminare o togliere. Distinguere è insegnare , distinguere è mettersi in gioco, distinguere è puntare alla consapevolezza del proprio io e dei propri limiti. Quindi a mio avviso se un nonno ha la preferenza per un nipote, un nipote la ha per uno zio piuttosto che un altro, un genitore per un figlio etc non è peccato mortale, è semplicemente la vita! Sarà che io non ho mai avuto invidia per nessuno! Chi lavora e chi ha lavorato con me o la mia stessa famiglia può confermarlo. A me non interessa pensare e sapere che le persone facciano delle scelte o apprezzino doti che hanno altri e che io non ho. A me interessa rubare da chi ha più di me. Imparare, arricchirmi da chi possiede caratteristiche salienti che io non ho, proprio in virtu’ del fatto che non tutti siamo uguali! Se mia madre dovesse preferire mio nipote ai miei figli a me non interesserebbe nulla! Non mi toglierebbe nulla! Sono relazioni tra persone, non rapporti preimpostati e precostituiti. Se il mio capo preferisse il collega a me , tanti cavoli!!! Avranno più cose in comune!! L’importante è non discriminare qualcuno nei comportamenti, non penalizzare, perché allora si che si creerebbero dei distinguo, che nulla hanno a che vedere con le affinità o con le preferenze.
L.G.