Poggio un fiore nel giardino dei bambini mai nati,
che madre natura ha rivoluto a sé,
estirpandoli dal grembo vuoto
di donne più tristi e più sole.
Poggio un fiore sulla terra grezza,
fatta di croci e di nomi sognati,
di vane attese,
di speranze disilluse.
Poggio un fiore sul ventre vuoto,
freddo di morte,
che alla vita ha rubato il posto,
senza pietà,
senza chiedere permesso.
Poggio un fiore sulle lacrime e sul cuore
di chi ha vissuto questo grande dolore.
Un tappeto di stelle a scaldare l’animo,
dal buio dell’ assenza,
a cercare nuova luce.
Luciana Gesualdo